Twixt: recensione
- Cinema Cinema Horror News
- 12 Gennaio 2024
- 0
- 2231
Nazione
USA
Anno
2011
Regia
Francis Ford Coppola
Sceneggiatura
Francis Ford Coppola
Produzione
American Zoetrope di F.F.Coppola
Cast
Val Kilmer , Bruce Dern Elle Fanning, Ben Chaplin
Lo scrittore di romanzi horror Hall Baltimore arriva nella deprimente cittadina di Swan Valley per promuovere la sua ultima “fatica” narrativa. Qui incontrerà uno sceriffo con la passione per la scrittura di storie del terrore e una ragazzina morta ammazzata con un palo conficcato nel cuore, una torre dell’orologio a sette quadranti e una combriccola di giovani vampiri, compreso il fantasma dolente e vagabondo di Edgar Allan Poe. Tanto basta ad Hall per decidere di rimanere nel posto per sconfiggere così i suoi demoni interiori per la perdita prematura della figlia e, contemporaneamente, trovare l’ispirazione per vincere il blocco creativo che lo attanaglia da troppo tempo.
Francis Ford Coppola è un nome che evoca subito la parola cinema… e che cinema! Il regista italo americano ha scritto vere e proprie gemme della settima arte, basti citare la trilogia del Padrino (ma noi amanti dell’horror, certamente, non possiamo non citare il sontuoso Dracula di Bram Stoker).
Del resto non dobbiamo dimenticarci che Coppola e l’horror sono un accostamento naturale, considerato che il regista si è formato nella factory del leggendario produttore/regista Roger Corman e che sotto questo patrocinio ha diretto il suo primo film, proprio un pellicola horror a basso costo (ma piena di idee e girata con classe) dal titolo Terrore alla tredicesima ora. Twixt è certamente un’opera che chiude un cerchio perfetto, riportando Coppola là dove aveva iniziato, ovvero in quel tipo di cinema indipendente dove è possibile osare ed esprimere concetti molto personali, senza essere necessariamente costretti ad accontentare una platea ampia. Twixt è quindi un film molto vicino al regista che dentro ci mette la passione per la letteratura gotica e i vampiri e omaggia, in particolare, uno dei più grandi scrittori horror di tutti i tempi Edgar Allan Poe. Soprattutto è un film che tocca nel profondo Coppola perché il dramma che affligge il protagonista è lo stesso che visse anni addietro lo stesso autore, che perse uno dei suoi figli, guarda caso, in un incidente nautico come accade nel film. Con questa pellicola Coppola ci fa riflettere sulla struggente parabola di un uomo che deve fare i conti con il suo senso di colpa, un uomo la cui vita personale e artistica è segnata da questo tremendo destino. E lo fa alla sua maniera, inserendo scene oniriche e visioni che sono riferimenti evidenti alla crisi interiore del personaggio. Gli incontri che il protagonista fa nel suo subconscio, supportato dalla propria guida spirituale, una sorta di Virgilio dark con le fattezze dello scrittore di Baltimora, riescono nell’intento di pacificarlo, ridando così nuova linfa vitale al suo spirito creativo. Del resto che Hall sia il riflesso di Coppola lo si evince anche dal fatto che all’inizio del film egli manifesta l’intenzione di scrivere un libro più personale, tralasciando l’horror di serie b che tanta fortuna gli aveva dato, per dedicarsi a storie più intime e personali. E’ quello che fa il regista proprio con Twixt: poteva girare un classico film sui vampiri invece, grazie alla sua straordinaria visionarietà e a uno sperimentalismo che appare quasi quello di un regista emergente, confeziona un film fresco e interessante. Le immagini sono bellissime, grazie a delle inquadrature virtuose e a una fotografia straordinaria, caratterizzata in particolare dai toni freddi delle scene oniriche. Bravo Val Kilmer anche con cinquanta chili in più e bella e, mortalmente sensuale, Elle Fanning. L’unico appunto potrei farlo sulla sceneggiatura, che non è chiaramente molto lineare (stiamo parlando però delle ossessioni di un uomo che passa continuamente dalla realtà ai sogni).
In definitiva Twixt è un horror che magari non fa proprio paura, ma che sa comunicare messaggi importanti attraverso una sorta di macabra poesia (un pò come per le opere di Poe). La pellicola è un prodotto di un Francis Ford Coppola lontano anni luce dalle mega produzioni del passato (del resto è il terzo film a basso budget dopo Un’altra giovinezzae Tétro) ma a noi va bene così, del resto il vino buono non sta nella botte piccola?
© Sergio Di Girolamo