The Well: recensione

 The Well: recensione


Nazione
Italia

Anno
2024

Regia
Federico Zampaglione

Sceneggiatura
Federico Zampaglione, Stefano Masi

Produzione
Stefano Masi

Cast
Lauren LaVera, Claudia Gerini, Lorenzo Renzi, Linda Zampaglione, Jonathan Dylan King, Taylor Zaudtke, Gianluigi Calvani, Yassine Fadel e Courage Oviawe, Giovanni Lombardo Radice

GIUDIZIO
4/5

Lisa Gray è una restauratrice d’arte alle prime armi che si reca a Sambuci, un piccolo borgo italiano, per riportare un dipinto medievale all’antico splendore dopo che un incendio l’ha ricoperto di fuliggine. Durante il viaggio conosce tre ragazzi che hanno intenzione di realizzare un documentario sulla fauna locale. Giunti a destinazione Lisa prosegue verso il palazzo dove si trova il dipinto, invitando i tre nuovi amici a rincontrarsi nei giorni successivi. Lisa arriva a destinazione accompagnata da un ragazzo che gestisce un pub vicino alla dimora nobiliare, e una volta lì viene accolta dalla Duchessa Emma Malvisi. Lisa inizia con passione il suo lavoro, ma non sa che sta mettendo in pericolo la sua vita  e quella dei tre ragazzi a causa di una maledizione che grava proprio sul dipinto che sta restaurando.

The Well è il mio film più cupo, inquietante e feroce…. ma io lo trovo anche disperatamente romantico”

Sottoscrivo  assolutamente le parole di Federico Zampaglione, che torna all’horror dopo una lunga pausa di quasi undici anni (Tulpa era stato girato nel 2013) e lo fa regalandoci una pellicola veramente ben fatta. Il film dimostra ancora una volta che il musicista/regista ha proprio due personalità artistiche, quasi fosse una sorta di Jekyll e Hyde italiano: il primo è autore di melodie dolci e ammalianti, l’altro è preda di deliri visionari, capaci di concepire sequenze filmiche di efferata crudeltà. Eppure in questo film, citando ancora le parole di Zampaglione, c’è qualcosa di disperatamente romantico;  colgo quest’aspetto in una sequenza che si trova quasi alla fine della pellicola (e che non vi descrivo per non spoilerare) e che mi ha proprio colpito e fatto riflettere su quanto sia importante il tempo che abbiamo a disposizione in questa pur breve vita e come non dobbiamo farcelo sfuggire di mano. Passando invece al lato più oscuro  di Federico Zampaglione, devo dire che il film è ben girato e visivamente intrigante, la fotografia è piuttosto curata e mette in risalto le architetture medievali del palazzo, soprattutto le segrete, dove si trova il famigerato pozzo del titolo e i misteri che vi si celano dentro. I movimenti di macchina sono fluidi e spesso originali e le inquadrature, partorite dalla mente del regista, sono veramente evocative. Ma è sul lato del gore e dello splatter che, secondo me, il film ha una marcia in più. Le coreografie degli omicidi riportano alla mente sequenze di cult horror italiani del periodo d’oro firmati Argento, Fulci, Bava, anche se Zampaglione, è bene dirlo, ha una sua personale estetica dell’omicidio, che aveva già messo in mostra nell’ottima pellicola d’esordio Shadow del 2009. Gli effetti prostetici realizzati da Carlo Diamantini sono particolarmente curati, specialmente per come vengono impiegati nella realizzazione della creatura demoniaca, ma anche la CGI è usata bene e con criterio. Forse la storia non è delle più originali e sono chiari i riferimenti a capolavori del nostro cinema come La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati e il trittico stregonesco di Dario Argento,  però il regista prende in prestito solo alcuni spunti da queste pellicole, per poi creare una sua personale storia, una vicenda che si conclude con un finale originale e inaspettato. Per quanto concerne i personaggi e gli attori che li interpretano posso affermare che il regista ha un particolare gusto per trovare delle fisionomie inquietanti e orripilanti. In passato ci aveva proposto Nuot Arquint con quel suo particolare e sinistro volto da lucertola, qui a intimorire sono i lineamenti dell’attrice Melanie Gaydos  che interpreta la strega Dorka, protagonista di una delle sequenze più inquietanti del film.  Interessante è anche il feroce servo Arruda, interpretato da un irriconoscibile Lorenzo Renzi qui tutto tic nervosi, alternati a inquietanti gorgoglii e lamenti gutturali, che si diverte a scannare  i malcapitati che finiscono sotto i suoi strumenti di tortura. In un’intervista l’attore ha raccontato qualcosa sulla sua parte: Federico mi aveva visto nella serie italiana di Netflix “Tutto chiede salvezza”, dove interpretavo un personaggio neuro-divergente con una vita problematica. Così mi ha contattato per questo terribile mostro senz’anima e io ho iniziato a mandargli i video della mia interpretazione. Inizialmente era stata proposta una tuta protesica per chi avesse interpretato la parte, ma ho pensato che sarebbe stato molto più autentico se fosse stato fatto dal vero. Così ho accumulato chili con enormi porzioni di pasta e gelato,   e ho inventato i movimenti del linguaggio del corpo e il grugnito, perché sarebbe stato costretto a vivere nel porcile.  Quest’ultimo è un omaggio diretto a Il silenzio degli innocenti, perché Anthony Hopkins  ha preso il suo modo di parlare dal rumore della coda di un serpente a sonagli”

Lisa ha il volto e il fisico di  Lauren LaVera, attrice americana già protagonista in patria di diverse pellicole horror, in particolare Terrifer 2, e che ricorda nel look un pò la Susy Benner di Suspiriana memoria. La duchessa Emma Malvisi è interpretata da Claudia Gerini, presenza fissa nei film del regista e che ha raccontato questo aneddoto: “Come ben ricordo Federico mi chiese di interpretare la parte mentre ero stata coinvolta in “THE WELL”  solo a titolo consultivo, un giorno mi chiamò e mi disse che non c’era nessun altra attrice a cui aveva fatto un provino  che parlasse bene l’inglese o avesse l’aspetto di una nobildonna, quindi dovevo fare io la parte di Emma. Solo tu puoi darmi una grande duchessa, Claudia. Come potevo dire di no a questo?”.

Da sottolineare la presenza del compianto Giovanni Lombardo Radice, in un piccolo ruolo che purtroppo è anche l’ultimo della sua gloriosa carriera nel cinema di genere italiano, deceduto poche settimane dopo aver completato le riprese. Nota di merito a Linda Zampaglione, figlia di Claudia e Federico, già presente nei cortometraggi del padre,  Bianca e  Phase2 , che nel film interpreta la strana e misteriosa  Giulia, figlia della duchessa. Le musiche sono state composte da Oran Loyfer, Luca ChiaravalliFederico Francesco Zampaglione.

The Well è un buonissimo film horror, che sarà possibile vedere in sala dal 18 luglio. In passato Federico Zampaglione era considerato colui che poteva rilanciare il cinema horror italiano, e io lo penso ancora. Negli ultimi tempi ho visto pochi horror italiani dove si percepisce passione per il genere e cura nei dettagli. In quest’ultimo lavoro del nostro musicista/regista si percepisce tutto ciò e, secondo il mio modesto parere, bisognerebbe dare più fiducia a Federico Zampaglione che con budget ancora più consistenti potrebbe realizzare opere ancora più pregevoli. Magari potrebbe anche nascere una factory intorno a lui così da essere punto di riferimento per tanti registi di talento confinati troppo spesso in quel circuito del cinema indipendente che non sempre riesce a garantire visibilità. 
In attesa di poter vedere THE WELL al cinema leggete l’intervista che Federico Zampaglione ci ha rilasciato cliccando qui.

© Sergio Di Girolamo