Nazione
Italia
Anno
1977
Regia
Lucio Fulci
Sceneggiatura
Lucio Fulci, Roberto Gianvito, Dardano Sacchetti
Produzione
Cinecompany srl
Cast
Jennifer O’Neill
Gianni Garko
Gabriele Ferzetti
Marc Porel
Evelyn Stewart
Virginia possiede dei poteri precognitivi. Un giorno nella sua mente si materializzano delle strane immagini riguardanti un omicidio avvenuto nella villa di famiglia. L’incessante ricerca della verità porta Virginia a scoprire cose sconcertanti come la relazione del marito con una ragazza i cui resti vengono trovati in una nicchia scavata proprio nel muro dell’abitazione. I sospetti cadono subito sull’uomo che viene arrestato. Virginia deve assolutamente ricomporre il puzzle grazie alle sue straordinarie doti per salvare la vita di suo marito.
Sicuramente Sette note in nero è uno tra i più bei thriller prodotti in Italia. Lucio Fulci, che già aveva dimostrato quanto fosse a suo agio con il genere dirigendo Non si sevizia un paperino e Una lucertola dalla pelle di donna, qui aggiunge un elemento soprannaturale molto suggestivo: la precognizione.
Il film è un ingranaggio perfetto; ogni pezzo, proprio come in un puzzle, ha la sua specifica importanza, merito sicuramente degli sceneggiatori (tra cui lo stesso Fulci). Della regia si può solo dire bene, anzi benissimo, il regista romano, come è noto, non è mai stato amato in patria mentre all’estero è considerato un specie di secondo Roger Corman. In sette note la sua maestria nel concepire inquadrature originali spesso vertiginose e i bellissimi primi piani dei volti, grazie ad audaci zoomate, (gli occhi di Virginia quando ha le visioni sono un esempio) confermano quanto sostenuto dai fan. Il regista riesce nel difficile compito di attanagliare lo spettatore alla poltrone coinvolgendolo nell’intricata vicenda che solo nelle battute finali trova un’incredibile soluzione. Le musiche, composte dal bravo Fabio Frizzi sono senza ombra di dubbio funzionali alla storia e la fotografia spesso si accende di toni surreali. I protagonisti sono in piena forma, dalla bellissima Jennifer O’Neill al nostrano Gianni Garko. Un appunto, se è lecito farne, riguarda le carenti dosi di sangue e gore tipiche dei film del regista ma che Fulci, evidentemente, riserva per la fase successiva in cui passerà all’horror soprannaturale e allora si, scatenerà tutta la sua visionaria ferocia.
©Sergio Di Girolamo
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