Secuestrados: recensione

 Secuestrados: recensione


Nazione
Spagna

Anno
2010

Regia
Miguel Angel Vivas

Sceneggiatura
Miguel Angel Vivas, Javier García

Produzione
Vaca Films, La Fabrique 2,
Blur Producciones

Cast
Fernando Cayo, Manuela Vellés, Ana Wagener, Guillermo Barrientos, Dritan Biba

GIUDIZIO
4/5

Una famiglia si trasferisce nella loro nuova villetta. La sfortuna vuole che alcuni malviventi s’intrufolino nella loro casa alla ricerca di soldi. Non essendo sufficiente quello che la famiglia tiene in casa, il padre è costretto ad allontanarsi con uno dei malviventi per prelevare denaro contante a un bancomat. La madre e la figlia, invece, restano nella loro abitazione in balia degli altri due rapitori. Come finirà?

Come vedete il plot del film è abbastanza semplice eppure esso merita di essere visto per vari motivi. Innanzitutto si discosta da altri film simili (perché, diciamo la verità, di pellicole con una famiglia che viene minacciata da dei malviventi ne è pieno il cinema, per esempio i due Funny Games), per la tecnica. Viene utilizzata la macchina a mano come se fosse un mockumentary (ma il film non lo è e, infatti, il punto di vista non è del soggetto che tiene in mano la telecamera) accentuando così i primi piani dei personaggi in modo da rendere più palpabile il livello di tensione e di angoscia durante la visione del film, ma evita gli sbalzi e i movimenti bruschi della telecamera, favorendo quindi una maggior immedesimazione. Inoltre il film si permette anche delle finezze registiche come lo split screen finale (dove possiamo vedere quello che accade nell’abitacolo della macchina del capofamiglia e, contemporaneamente, quello che sta accadendo nella sua villa) o i lunghi piano sequenza della prima parte. Ma aldilà delle buone doti registiche e della buona prova recitativa degli attori (tutti abbastanza credibili nei loro ruoli), il film è anche dotato di una buona sceneggiatura che alterna alcune trovate originali ai soliti cliché di questo sottogenere (per esempio la vittima che riesce a fuggire dai sequestratori, ma la cui fuga è di breve durata poiché sarà riacciuffata). Ma il valore aggiunto del film è una cattiveria veramente mostruosa che riempie alcune scene del film fra cui quella della madre che non esita a mettere in gioco la vita del fidanzato della figlia per potersi salvare, oppure il finale (che non vi svelo) o la scena iniziale (che io ho trovato slegata dal resto del film e che, per me, ha solo lo scopo di introdurre i temi che saranno sviluppati in seguito nella pellicola). Concludo dicendo che verso la fine fanno capolino scene più disturbanti che sfociano nello splatter più puro.
La pellicola, al momento in cui scrivo, purtroppo non è ancora stata distribuita in Italia, nella speranza di una rapida distribuzione anche direct to dvd, vi dico solo che il film è in spagnolo ma è comunque abbastanza comprensibile anche per chi non comprende la lingua (ammetto però che la copia che ho visto io al “Ravenna Nightmare Festival” era sottotitolata).

CURIOSITÀ:

Il film ha vinto l’edizione del “Ravenna Nightmare Festival 2011” come “Best film”.

Questo è il secondo lungometraggio del regista Miguel Angel Vivas


©Daniele Lombardi