Hobo with a shotgun: Recensione
- Cinema Cinema Thriller
- 22 Maggio 2022
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- 880
Nazione
Canada
Anno
2011
Regia
Jason Eisener
Sceneggiatura
Jason Eisener, Rob Cotterill,
John Davies
Produzione
Rhombus Media, Whizbang Films, Yer Dead Productions
Cast
Rutger Hauer, Pasha Ebrahimi
Robb Wells, Brian Downey
Un senzatetto senza nome arriva nella città di Hope Town con il sogno di riuscire a mettere da parte 49,95 dollari per comprare un tosaerba e avviare una attività di giardinaggio. Egli non sa che la città è governata da un sadico boss che si fa chiamare Drake che ha in mano ogni attività illegale che gestisce insieme ai suoi due figli Slick e Ivan. Per loro la città e i suoi abitanti sono una sorta di “parco giochi” privato in cui si divertono a violentare chiunque li contraddica (a volte anche abitanti scelti semplicemente a caso). Tutto fila come al solito fino a quando il vagabondo in questione e una prostituta non finiscono per subire le stesse violenze. A quel punto i due capiscono che è il momento di entrare in azione e fare piazza pulita di tutta la feccia che brulica nella cittadina…
Hobo with a shotgun, ovvero vagabondo con un fucile, è uno di quei filmacci gustosi che si guardano mangiando un fumante e grosso panino con wurstel e ketchup insieme a una bottiglia di buona birra ghiacciata. Se ciò avviene in una sala cinematografica stile Grindhouse il gioco è fatto: siamo perfettamente nei territori di una pellicola trash, ma di quello buono però. Questo film, del resto, al genere Grindhouse vi è legato a doppio filo, perché difatto nasce come finto trailer inserito nel progetto del duo Tarantino/Rodriguez, appunto, Grindhouse, insieme a quello di Machete (altro film esplosivo). Questi due trailer anticipavano le pellicole ufficiali del progetto: Planet Terror (Rodriguez) e A Prova di morte (Tarantino). Hobo ha tutte le carte in regola per appartenere al genere omaggiato dai due registi citati. E’ ultra splatter, i colori sono secchiate di vernice acida prelevata direttamente dagli anni settanta, le musiche sono dei veri e propri richiami a quel periodo, con la celebre Disco Inferno in una delle scene più cattive. Il kitch è onnipresente insieme a dell’houmor nero egregiamente dosato e sopra le righe. E’ doveroso sottolineare anche che, nonostante tutto non debba essere preso troppo sul serio, essendo il film uno spettacolo visivo alla stregua di un vero e proprio film-fumetto, ci sono tuttavia momenti che riescono a far riflettere come la parabola sull’orso o il discorso della prostituta sulla natura più intima di essere un vagabondo. Su tutto certamente la fa da padrone un ricorso massiccio allo splatter; sono veramente tante e micidiali le scene “estreme” nelle quali viene filmata ogni sorta di violenza: (ovviamente, come detto, tutto in chiave ironica, come se ci si trovasse a giocare a un videogioco horror) squartamenti, decapitazioni, stupri, persino bambini arsi vivi, tutto ciò per accentuare il male incarnato nella cittadina americana e per far risaltare maggiormente la figura di questo particolare eroe, giustiziere e ripulitore della vera feccia che colpisce il piccolo centro urbano. Infine, è doveroso parlare del protagonista, Rutger Hauer, immenso, grandioso come solo un vero attore con le palle sa essere, uno che sa interpretare ogni sorta di personaggio e che qui si cala veramente anima e corpo, nonostante l’età, nel ruolo del giustiziere. Hobo with a shotgun ha molti pregi e pochi difetti. E’ decisamente un film che ti afferra e non ti molla più fino ai titoli di coda.
© Sergio Di Girolamo