Alice Cooper
Se il rock estremo ha un padre rappresentativo questo è sicuramente Alice Cooper. Il rocker, nato a Detroit nel 1948, che all’anagrafe fa Vincent Furnier è senza dubbio colui che ha creato quel genere musicale che miscela suono e spettacolo teatrale, nel caso specifico quel genere così vicino a storie di sangue e scenari horror ricavato direttamente dai Grand Guignol parigini dell’ottocento. Gli spettacoli si fondono con la musica hard rock e da questa commistione viene coniato il termine Shock- Rock. Per essere più chiari artisti come Marylin Manson, King Diamond, anche i celebri Kiss probabilmente non sarebbero esplosi se il “nostro” nei lontani anni sessanta non avesse gettato le basi per questo sottogenere del rock. I temi cari ad Alice Cooper sono quanto di più impressionante e politicamente scorretto si possa immaginare, nelle sue storie i protagonisti sono mostri sanguinari, malati di necrofilia, oscure creature della notte tra cui Licantropi, Vampiri e tutti quei personaggi prelevati direttamente dalla letteratura gotica alta o dalle più insulse pubblicazioni di genere horror, tutto con un solo scopo: fare gridare allo scandalo i puritani. Eppure Vincent nasce in un ambiente estremamente religioso, figlio di un predicatore battista, fin da subito si schiera contro le inclinazioni paterne, appassionandosi a tutto ciò che può far tremare la classe benpensante. E’ un lettore accanito dei deliranti e geniali fumetti pubblicati dalla EC Comics e dei film horror di serie B, oltre a alimentarsi giornalmente di puro rock.
Ben presto il giovane Vincentt mette su un gruppo, gli Spiders che presto cambiano il nome in Alice Cooper ( secondo la leggenda il nome è quello di una strega bruciata a Salem nel diciassettesimo secolo ed evocata in una seduta spiritica). Il sound della band è grezzo e a tratti psichedelico ma è il comportamento eccentrico e anticonformista del cantante con tanto di make up orrido a colpire la critica e i primi frequentatori dei concenti. Presto Vincent entra nei panni del suo doppio, Alice, puntando a essere sempre più disinibito e provocatorio inserendo nelle sue performance anche chiari riferimenti sessuali. Tutto ciò convince il grande Frank Zappa a produrre i primi due lavori della band: Easy Action e Pretties for you. Nonostante i dischi non siano proprio riusciti è il grande spettacolo dal vivo che porta gli Alice Cooper a essere considerati da pubblico e critica. Il successo infatti non tarda ad arrivare. Love it to death del 1971 è un lavoro più compatto e più hard rock con canzoni storiche come I’m Eighteen (vero inno generazionale) The Ballad of Dwight Fry (con tanto di camicie di forza e decapitazione sul palco) e la stessa ipnotica e inquietante title track. Il successo continua con l’album successivo School’s Out dove l’omonima canzone inneggia i ragazzi al ribellismo scolastico. Ma il grande successo commerciale arriva con Billion Dollar Babies del d 1973 dove gli Alice Cooper danno il meglio del loro sound e i pezzi sono orecchiabilissimi, No More Mr Nice Guy, Generation Lansdale, ma anche oltraggiosi I love the dead, Sick Things. Dopo questo disco di successo il gruppo firma il trascurabile Mucle of love prima di sciogliersi e consentire a Vincent Furnier di cambiare nome e pelle in Alice Cooper e iniziare una carriera solista inaugurata alla grande con l’album Welcome to my nightmare , un concept album scritto dallo stesso Cooper che impone in tutto il mondo il suo personaggio come una delle icone del rock più importanti. La carriera solista continua discretamente con l’album Alice Cooper goes to Hell ma subisce un vero tracollo quando l’alcoolismo spinge l’artista verso l’irrimediabile baratro. Riuscito miracolosamente a disintossicarsi Alice Cooper deve cercare di rimettersi in carreggiata. Lo fa con album prima mediocri poi lentamente sempre più interessanti fino a quando nel 1989 firma Trash, opera di grande impatto sonoro vicino più all’heavy metal che all’hard rock. Da lì in poi è un susseguirsi di buoni lavori su cui spicca sicuramente Brutal Planet del 2000, album dalle sonorità potentissime in cui la voce gracchiante di Alice si fonde perfettamente a distorsioni pesantissime. Alle soglie dei sessant’anni Alice Cooper non ha proprio intenzione di passare alla pensione e con grande gioia dei fan da alle stampe il discreto Along Come A Spider. Divenuto un icona del rock horror nella sua carriera Alice Cooper ha avuto anche la possibilità di recitare in diversi film di genere come Il Signore del Male di John Carpenter.
© Sergio Di Girolamo
DISCOGRAFIA
1969 – Pretties for You
1970 – Easy Action
1971 – Love It to Death
1971 – Killer
1972 – School’s Out
1973 – Billion Dollar Babies
1973 – Muscle of Love
1975 – Welcome to My Nightmare
1976 – Alice Cooper Goes to Hell
1977 – Lace and Whiskey
1978 – From the Inside
1980 – Flush the Fashion
1981 – Special Forces
1982 – Zipper Catches Skin
1983 – DaDa
1986 – Constrictor
1987 – Raise Your Fist and Yell
1989 – Trash
1991 – Hey Stoopid
1994 – The Last Temptation
2000 – Brutal Planet
2001 – Dragontown
2003 – The Eyes of Alice Cooper
2005 – Dirty Diamonds
2008 – Along Came a Spider
2011 – Welcome 2 My Nightmare
2017 – Paranormal
2021 – Detroit Stories