Intervista a Lucifera scrittrice e voce della band Horror Farm
- Interviste
- 28 Settembre 2022
- 0
- 865
Intervista a Lucifera autrice del libro Le stagioni della Mor(T)e e ai componenti degli Horror Farm.
TF: Parliamo innanzitutto della vostra musica: quali sono i temi che spesso trattate nei vostri pezzi?
Lucifera: Le tematiche dei nostri brani trattano esclusivamente l’horror in tutte le sue sfaccettature. Nei primi brani di Lifend si narrava la storia di un fantasma che perseguitava le reincarnazioni di chi lo aveva tradito in passato. Nel singolo Solaria la popolazione era ridotta a una sorta di cadavere ambulante che doveva vivere al riparo dal sole sempre più potente e pericoloso. In 2075-Apocalipsa, ci troviamo in un futuro dove pandemie e sperimentazioni hanno creato una razza di zombie intelligenti che ha preso il comando del pianeta, e convive pacificamente con la razza umana grazie a un sistema innovativo di reciproca collaborazione…
TF: Come ci si trova a suonare del Black Metal in Italia, paese storicamente ostico per i generi musicali più estremi?
Lucifera: Deathammer- Non c’è alcuno spazio e alcun interesse a far suonare nessun gruppo metal, di qualsiasi genere. Persino gruppi che hanno fatto la storia del metal si ritrovano a suonare in locali mal equipaggiati davanti a 100 persone, oppure in feste che rasentano la sagra paesana.
TF: Quali sono le vostre influenze musicali?
BloodAx: Per quanto riguarda la chitarra, per me sono fonte d’ispirazione Marty Friedman e Yngwie Malmsteen, mentre a livello generico la musica dei Death, dei Nile o dei Sabbath e un po’ tutto il death moderno sono un punto di riferimento.
Deathamme: Iron Maiden, Slayer, Testament, Death, Emperor… Solo per citarne alcuni.
Sathrath: Parlando di orchestre sono fortemente ispirato da vari compositori russi, ovvero Dmitrij Dmitrievič Šostakovič, Sergej Vasil’evič Rachmaninov, ma soprattutto non può mancare il suo punto di riferimento più influente ovvero parlando del periodo Romantico nonché l’inconfondibile Pëtr Il’ič Čajkovskij.
TF: Solitamente come date vita a un pezzo e a tutto ciò che vi gira intorno (I testi, la musica, i videoclip)?
Sathrath: Il processo compositivo per 2075 è partito tutto da me; ho sviluppato e la batteria, poi, una volta registrate le basi, le ho passate a Lucifera, che ha scritto il testo e inciso le parti vocali, infine, BloodAx e DeatHammer si sono occupati delle loro sezioni per completare l’opera. Per il prossimo album l’approccio cambierà decisamente, sarà molto più fuso tra gli strumenti e la voce sarà composta per ultima, ma intanto è solo un’idea futura. Per i testi invece, di solito Lucifera adatta le sue storie ai vari brani, e i videoclip traggono spunto appunto dai suoi racconti.
TF: Cinema e letteratura sono componenti essenziali dei vostri progetti, tra le due forme d’arte a cosa vi viene più naturale legare la vostra musica?
Lucifera: Indubbiamente il processo più naturale è collegato alla letteratura, proprio perché riesco a congiungere ciò che scrivo istintivamente alla musica, è uno sviluppo meno complicato e più diretto.
TF: Le vostre propensioni artistiche sono tante: producete musica, cortometraggi e narrativa, come riuscite a organizzare il tempo per occuparvi di tutto?
Lucifera: In effetti vorrei avere più tempo, ma cerchiamo di utilizzare quello a nostra disposizione nel miglior modo possibile. Nico Gian e Matteo si occupano della musica lasciando a me solo il lavoro dei testi, in questo modo io ho più tempo da dedicare agli altri progetti. Poi, per le riprese ci affidiamo a valide persone esterne al gruppo.
TF: Lucifera, hai da poco pubblicato un nuovo libro, ci puoi parlare del tuo stile? Che genere di narrativa prediligi? (ghost stories, splatterpunk, sci-fi o altro)
Lucifera: Certo! In realtà apprezzo vari stili e non mi focalizzo esclusivamente su uno, mi piace parecchio variare, anche se ho una spiccata predilezione per lo sci-fi e lo splatterpunk. Non disdegno anche toni grotteschi e satirici, specialmente quando inserisco in un libro riferimenti politici: in fondo, la politica è già di per sé una gigantesca, paradossale farsa.
TF: Per quanto concerne la produzione cinematografica so che avete realizzato poco tempo fa un cortometraggio dal titolo Solaria, ce ne potete parlare? E dove è possibile vederlo?
Lucifera: Sì esatto, Solaria è acquistabile dalla piattaforma di Eppela, su cui abbiamo dato il via alla raccolta per produrre il film. Cerchiamo di vendere il nostro lavoro per produrne un altro con costi decisamente troppo proibitivi. Il corto trae spunto da un libro che ho scritto. Si tratta di un’altra storia ambientata nel futuro, in cui viene proposto un mondo dove il comportamento sconsiderato dell’uomo ha condotto a una catastrofe di proporzioni immense e la vita è diventata una trappola infuocata. Uno dei sopravvissuti, un essere perfido che nasconde più di un segreto, rapirà il fratello della protagonista, e lei cercherà disperatamente un modo per salvarlo.
TF: Oggi state autoproducendo un lungometraggio dal titolo 2075-Apocalipsa legato a filo doppio a un concept album. Una storia che narra di un futuro in cui gli zombi convivono con gli umani, da cosa nasce l’idea?
Lucifera: In realtà stiamo provando a produrlo, siamo ancora alla ricerca dei fondi tramite un crowdfunding che purtroppo ha subito una battuta d’arresto; auspico di trovare il modo di attirare più attenzione sul progetto, magari con un nuovo teaser e l’uscita del libro correlato al film. L’idea l’ho sviluppata traendo ispirazione dalla recente attualità. Penso che ci sia un sottile filo che lega ciò che è giusto a ciò che è sbagliato, e siamo vicinissimi a un punto di non ritorno. Cosa accadrebbe se si oltrepassasse un limite da cui è impossibile tornare indietro? La maggioranza ha accettato passivamente che la libertà di tutti venisse violata, e se in futuro, questa privazione fosse esacerbata fino a raggiungere livelli catastrofici, cosa avverrebbe? Da questo ho tratto spunto e ho pensato a un’improbabile convivenza tra zombie e umani, e ho stilato una trama in cui la gente accetta tutto senza combattere, chi per paura, chi per chi per debolezza, chi per tornaconto personale.
TF: Trovate più difficile produrre un disco o un film?
Lucifera: Senza alcun ombra di dubbio produrre un film. Serve un’idea valida, stendere la sceneggiatura, trovare registi interessati, cercare comparse, location, ecc. Soltanto il lavoro che abbiamo svolto per la creazione dei teaser o del corto è stato sfiancante. E non da meno, la cosa più difficile di tutte: raccattare i fondi per realizzare un film è tutto, fuorché una passeggiata.
TF: Dove vi possiamo vedere e ascoltare dal vivo?
Sathrath: Al momento stiamo finendo la produzione dell’album, non ci sono nuovi live in programma nell’immediato futuro. Sarà possibile consultare gli sviluppi sulle nostre pagine, di certo prossimamente organizzeremo qualche data nel Nordest.
Grazie
Grazie a voi!