Inno alle tenebre: Recensione
Nazione: Italia
Anno: 2020
Band
Luca Alfieri
Etichetta
Luca Alfieri
Produttore
Luca Alfieri
Durata
28min 29sec
Brani
– Flow of Obscurity
– Inno alle Tenebre
– Alchemical Transmutation
– Black Ritual feat. Erika Paox (Occult Narrator)
– Paranormal Dimension
– Covid 19 “Human Punishment”
– The Rise of the Witch
Componenti
Luca Alfieri
Bel lavoro quello realizzato da Luca Alfieri, chitarrista e compositore nella death metal band Kronium e tastierista compositore nella black metal band From Funeral Dust. Qui è in veste solitaria per un progetto che ha le intenzioni di immergere l’ascoltatore in una sorta di narrazione sonora, e in effetti la narrazione è uno degli scopi dichiarati del progetto che si candida perfettamente a fungere da colonna sonora per una progetto cinematografico. Inno alle Tenebre è composto da sette tracce per una durata di circa 30 minuti di musica horror, dark, ambient in cui si abbracciano temi come il paranormale il soprannaturale e l’occultismo. Il lavoro ha un taglio che da spazio a parti orchestrali composte da pianoforte, violini, violoncelli. Già dal primo brano Flow Of Obscurity veniamo catapultati dalle note di un pianoforte in un atmosfera inquietante che prelude a un apertura orchestrale, degna di un film gotico di vampiri, del secondo brano Inno alle Tenebre, che presto trona sul giro di note al pianoforte, con una nenia incessante che di notte ci farebbe girare e rigirare nella nostra stanza alla ricerca di qualcuno che ci spia. Alchemical Transmutation invece si apre al ritmo di una batteria per quasi tutto il brano, un pezzo che sentirebbe, a perer mio, l’esigenza di una bella chitarra elettrica, comunque mantiene allo stesso modo un suo fascino. Chitarra elettrica che però troviamo nel successivo brano Black Ritual che si apre anche al narrato vocale alternato da voce femminile e maschile, il cui tema narra, come evidenziato dal titolo, di un Sabba stregonesco allo scopo di evocare il Principe delle Tenebre. Paranormal Dimension è un nenia che richiama alla mente le colonne sonore dei thriller nostrani anche se più avanti sentiamo il crepitio di legna bruciata che ci richiama di certo ancora alle vicende stregonesche. Con Covid 19 “Human Punishment” entriamo nell’attulità pura, infatti sarebbe un sottofondo adatto a uno scenario post apocalittico, con un inizio lento che poi esplode con chitarra e batteria e ritorna ad adagiarsi sul finale, potrebbe essere proprio il brano di chiusura di un film del genere. Finale dell’album che tocca a The Rise of the Witch con un giro inquietantissimo di tastiera interroto a un certo punto dalla voce di una delle streghe tante volte evocate nel progetto. Il brano nella parte finale si fa malinconico, delicato ma l’atmosfera viene rotta ancora dalla voce della strega che, senza mezzi termini, ci avverte che sta arrivando per noi…
©Sergio Di Girolamo