La storia di Lisey: Recensione
- Libri Libri Horror
- 30 Marzo 2022
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Nazione: Usa
Anno: 2006
Autore: Stephen King
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Traduttore: Tullio Dobner
Lisey, moglie di Scott Landon, celebre scrittore da poco defunto, in occasione del riordino delle carte lasciate nello studio del marito, si trova suo malgrado a ripercorrere le tappe essenziali della sua vita matrimoniale, scoprendo, un po’ alla volta, che l’emergere dei ricordi avviene in modo decisamente poco casuale. Prima l’improvviso stato catatonico in cui precipita Amanda, l’instabile sorella più anziana della donna, poi la persecuzione ossessiva e violenta di un invadente ammiratore del marito, infine il succedersi di una serie inquietante di fenomeni straordinari, inducono Lisey a sospettare che l’universo immaginario da cui Scott traeva ispirazione per i suoi romanzi possa esistere per davvero e che da quel mondo parallelo e magico qualcosa stia cercando di entrare in contatto con lei.
La prima cosa che mi è venuta in mente finendo di leggere questo libro del Re è un collegamento con un romanzo di H.P. Lovecraft dal titolo La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath. Mi hanno colpito, in particolare, le coincidenze tra i passaggi dimensionali da un universo all’altro. Nel libro di King avvengono improvvisamente attraverso un colpo di sonno, oppure semplicemente chiudendo gli occhi così come accade alle migrazioni di Randolph Carter nella Terra dei Sogni. Una terra magica, tutta d’oro, con tramonti bellissimi ma anche altamente pericolosa, dove abitano inquietanti creature senza forma. Anche, l’universo parallelo del libro di King, chiamato Boo’ya Moon, è un universo caratterizzato da paesaggi placidi, apparentemente silenziosi ed evocativi ma allo stesso tempo pericolosi. Scenari popolati da creature misteriose e multiformi (soprattutto multicolore) altamente feroci. King colloca parte della trama di questo libro in questo universo parallelo. Devo dire che ciò mi ha spiazzato parecchio dato che di primo acchito leggendo la quarta di copertina il libro mi era sembrato incentrato sul rapporto psicologico scrittore famoso/moglie dello scrittore, tutto narrato in chiave certamente più razionale con inevitabili riferimenti autobiografici. Chiaro, c’è anche questo, del resto Scott è un pò King e Lisey è, per forza di cose, Tabitha, però tutta la parte fantasy horror, a mio parere, spiazza parecchio l’attenzione, minando questo aspetto per me fondamentale. Avrei apprezzato sicuramente più pagine dedicate ai ricordi sulla storia d’amore tra i due, qualcosa di più lineare sull’evoluzione di un rapporto di coppia fino al matrimonio, anche particolari più intimi, episodi di vita vissuta comprendenti problematiche di tutti i giorni, il tutto narrato con molta più scorrevolezza. Invece in molte parti del libro King si sofferma su altro. Per esempio lo stucchevole rapporto di Lisey con le sorelle, il dramma interiore di Lisey di non essere stata all’altezza nel suo ruolo di moglie, il problema di gestire un patrimonio letterario postumo. Penso che, tolta la parte in cui spunta Dooley, il fan psicopatico (incuk) di Scott e, tolto il capitolo più horror, legato al ricordo di Paul, il fratello defunto di Scott, posseduto da uno dei demoni di Boo’ya Moon, La storia di Lisey è un libro per me poco incisivo, senza troppo ritmo, troppo lungo e dispersivo. Poteva essere un romanzo non necessariamente horror o fantasy, che dir si voglia, piuttosto la narrazione di una bella storia d’amore tra un uomo e una donna, intima e commovente, invece c’è troppa carne al fuoco e cotta male. Avrei certamente evitato gli scenari soprannaturali troppo stereotipati e già usati dallo scrittore in passato (Rose Madder), lasciando che la trama si sviluppasse su tematiche più psicologiche, con problemi più concreti, un pò come King fece a suo tempo con Dolores Clairbone. Alla fine di quasi settecento pagine posso dire di non essere stato molto coinvolto da questa storia. Ma si sa: non tutte le ciambelle riescono col buco.
©Sergio Di Girolamo