L’ Esorcista: Recensione
- Cinema Cinema Horror
- 9 Febbraio 2022
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Nazione: Usa
Anno: 1973
Regia
William Friedkin
Sceneggiatura
William Peter Blatty
Produzione
Warner Bros
Cast
Ellen Burstyn, Max von Sydow, Lee J. Cobb, Kitty Winn, Jack MacGowran, Jason Miller, Linda Blair.
“Il film più spaventoso di tutti i tempi”, così viene ancora considerato l’esorcista a distanza di quasi quarant’anni. E’ un etichetta che si porta appresso e, senza ombra di dubbio, con cognizione di causa. Solo poche volte nella storia del cinema horror, si riesce a trovare quell’alchimia perfetta dei vari elementi tale da ottenere in pieno il risultato che la pellicola si prefigge: suscitare terrore.
Ebbene, William Friedkin, fresco del successo e del premio Oscar col duro Il braccio violento della legge, adattando il bellissimo libro di William Peter Blatty dall’omonimo titolo ci riesce in pieno. Il film mette a disagio grazie all’atmosfera generale che è di degrado, non solo fisico ma soprattutto mentale, i colpi di scena sono sapientemente orchestrati, gli effetti speciali superlativi, le musiche inquietanti così come gli effetti sonori perfetti. Ma è innegabile che l’aspetto più inquietante in assoluto è il tema trattato: ovvero la lotta tra il bene e il male, tra entità che l’uomo non può controllare e che la chiesa dichiara apertamente essere in mezzo a noi molto più vicine di quanto si possa immaginare. Dio e il Diavolo quindi, figure dinanzi a cui l’uomo non può far altro che sottomettersi. E’ probabilmente quest’impotenza che disarma lo spettatore, coinvolto in un dilemma di fede che induce a domandarsi: e se mi capitasse di essere preda di una possessione del Demonio riuscirei a resistergli? Sicuramente chi non crede a questi argomenti ha un approccio diverso al film da chi, al contrario, ne è coinvolto e turbato, ed è probabilmente per questo, che nel lontano 1973, quando il film fu proiettato al cinema, diversi spettatori accusarono disagi fisici e furono costretti a uscire dalle sale, spesso privi di coscienza. Da lì in poi, infatti, il film venne ammantato da un’aura maledetta tale che chi voleva vederlo era avvisato sui danni che poteva provocare. Dal punto più squisitamente tecnico la pellicola è praticamente perfetta. Le scene sono girate con estrema maestria e realismo, questo anche quando gli effetti speciali potrebbero far apparire tutto troppo artificioso, contribuendo in questo modo a coinvolgere emotivamente lo spettatore. Del resto Friedkin è considerato un regista che cura maniacalmente la messa in scena, basti pensare che, per esempio, dopo 15 ciak falliti, schiaffeggiò violentemente O’Malley (Padre Dyer) per rendere realistico il suo dolore mentre amministra l’estrema unzione a Padre Karras, oppure era solito sparare alle spalle dei suoi attori quando voleva dar loro una reazione di spavento improvviso, La sceneggiatura, firmata dallo stesso autore del libro William Peter Blatty, è misurata e caratterizzata da parecchi silenzi mentre i dialoghi sono inseriti nei punti giusti. Gran parte delle sensazioni sono infatti affidate agli sguardi comunicativi degli attori, tutti assolutamente dentro le rispettive parti.
Il ruolo di padre Merrin venne affidato a uno straordinario Max Von Sydow, invecchiato per l’occasione mentre padre Karras è impersonato da Jason Miller, attore estraneo al genere horror dato che fin lì aveva interpretato solo ruoli brillanti in diverse commedie,Ellen Burstyn e Lee J. Cobbinterpretano rispettivamente la madre di Regan e l’ispettore Kindermann. Ma è la tredicenne Linda Blair a meritare l’elogio più grande perchè il suo “sacrificio” sotto strati di trucco e le estenuanti prove fisiche coronano una performance attoriale incredibile, arrivando persino a ricevere una nomination agli oscar come miglior attrice protagonista. L’attrice successivamente interpretarà ancora Regan per altre due volte ne L’esorcista II e nella parodia Riposseduta e rimarrà praticamente ingabbiata dentro questo ruolo non riuscendo a ottenere altri parti di rilievo. Parlando di oscar il film detiene il record di nomination per un film horror, ben 11, ma se ne aggiudica soltanto due: miglior sceneggiatura non originale e miglior sonoro, quest’ultimo vero punto di forza del film dato che costringono lo spettatore a continui groppi in gola e salti sulla poltrona alcuni suoni, come ad esempio, i versi emessi da Regan sono realizzati con degli escamotage particolari, nel caso specifico sono un mix tra la voce di una controfigura unita al rumore di uno sciame di api infuriate rinchiuse in un barattolo ai versi dei maiali in mattatoio e alle urla di un ragazzo sottoposto a esorcismo. Un’ oscar l’avrebbe meritato sicuramente anche Dick Smith, autore del make up demoniaco di Regan che, a confronto dei freddi effetti digitali dei giorni nostri, è sicuramente molto più efficace e spaventoso. Anche gli effetti speciali sono magistrali e contribuiscono a scioccare lo spettatore, celebri quelli utilizzati per le scene della levitazione di Regan oppure la famosa sequenza della sua testa che gira di 180 gradi. Tra le curiosità si possono citare anche diversi e strani incidenti sul set. Per esempio dopo due giorni di riprese, un misterioso corto circuito provocò un incendio che distrusse buona parte del set. La morte di nove persone tutte legate al film, tra cui il fratello di Max Von Sydow, la nonna di Linda Blair, il figlio appena nato di un tecnico e l’addetto alla refrigerazione del set. La morte dell’attore Jack MacGowran, il cui personaggio muore anch’esso nel film. Ellen Burstyn che si slogò il collo e Linda Blair si ruppe alcune vertebre della schiena, non ultima la strana sparizione della gigantesca statua del demone assiro Pazuzu che, spedita in Iraq per le riprese del prologo, finì per qualche oscuro motivo a Hong Kong, dove fu fortunatamente recuperata all’ultimo momento. L’esorcista è uno di quei film horror che deve essere inserito in cima alle pellicole del genere, è considerato da molti come il film horror per eccellenza e quindi merita lo storico slogan che da sempre l’accompagna “Il film più spaventoso di tutti i tempi”.
© Sergio Di Girolamo