Re-Animator: Recensione

 Re-Animator: Recensione

Nazione: Usa

Anno: 1985

Regia: Stuart Gordon

Sceneggiatura: S.Gordon,William Norris, Dennis Paoli “tratto da un racconto di H.P.Lovecraft 

Cast: Jeffrey Combs,Bruce Abbott, Barbara Crapton 

GIUDIZIO
4/5

Herbert West, giovane studente di medicina, possiede un siero di sua invenzione capace di resuscitare i tessuti organici morti. Costretto a fuggire dall’Austria a causa degli esiti disastrosi della sua scoperta, viene accolto alla Miskatonic University di Arkham. Determinato a continuare i suoi studi, West troverà serie difficoltà a inserirsi nel corso di chirurgia, soprattutto a causa della rivalità col cinico dottor Hill, determinato a rubare il miracoloso siero del giovane allievo.

Con Re-animator Stuart Gordon e il fidato amico-produttore-regista Brian Yuzna fanno centro. Il film è un esempio mirabile di cinema anni 80, con effetti speciali ancora oggi affascinanti e pervaso da un clima “mortalmente” ironico che si respira per tutta la pellicola. E’ già vicente l’idea di utilizzare come soggetto uno dei più riusciti racconti del grande H.P. Lovecraft (Herbert West rianimatore, per l’appunto), se poi ci si mette l’astuta regia di Stuart Gordon, sempre a suo agio con le storie del solitario di Providence, non si può che esultare di fronte a questa  pellicola.

Il tema principale del film è quello dello scienziato pazzo che di nome fa Herbert West e interpretato magistralmente da Jeffrey Combs attore “feticcio” di Gordon. Il dottore West,  infischiandosene di etica e morale, non si fa scrupoli neanche di fronte alla morte per raggiungere fama e gloria attraverso il suo miracoloso siero. Più beffardo ancora è il Dottor Hill che, oltre a  rubare il prodotto di West, ha in fondo un solo vero scopo: quello di “accoppiarsi” con la figlia del suo amico e primario della Miskatonic University Dean Halsey. Il film è volutamente cinico e pervaso da un delirante umorismo nero (in fondo come il racconto di Lovecraft) e non ci presenta nessun eroe positivo, neanche Dean che dopo un iniziale titubanza,  decide invece di collaborare con West  subaffittandogli una stanza (ma soprattutto lo scantinato) per svolgere le ignobili ricerche sui cadaveri.
Un film irriverente, splatteroso, straordinariamente ironico (il dottor Hill che passeggia con la sua testa tra le mani è da Oscar ) e stracolmo di magistrali effetti speciali (soprattutto nella stupenda scena finale), che si aggiunge ai migliori titoli della filmografia di Gordon e tra le migliori trasposizioni dei racconti di Lovecraft.
©Sergio Di Girolamo

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