22/11/’63: Recensione
- Libri Libri Fantascienza
- 26 Marzo 2022
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Nazione: Usa
Anno: 2011
Autore: Stephen King
Casa editrice:Sperling & Kupfer
Traduttore: Wu Ming
Jake Epping è un professore d’inglese che vive nella cittadina di Lisbons Falls nel Maine. È un uomo infelice, appena lasciato dalla moglie ex alcolista. Un giorno, mentre è a scuola, viene chiamato urgentemente da Al Templeton, gestore di una tavola calda da lui spesso frequentata per i prezzi modici. Al gli rivela di essere malato terminale di cancro ai polmoni ma soprattutto che nel retro del locale c’è un varco temporale che porta esattamente alle 11:58 del 9 settembre del 1958. Al spiega anche che si è recato spesso nel passato per acquistare la carne che usa nel locale, e che al ritorno nel presente, sono trascorsi ogni volta solo due minuti. Per Jake la vicenda si fa ancora più pazzesca quando il suo amico gli illustra i dettagli di una missione che ormai non può più compiere a causa della malattia ma che Jake potrebbe prendere in carico. Un piano perfettamente studiato per cambiare il corso della storia salvando la vita al più rivoluzionario dei presidenti degli stati uniti John Fitzgerald Kennedy.
Ho da poche ore finito di leggere 22/11/’63 e ancora non riesco a resettare le emozioni. Il mio corpo è preda di sensazioni forti, un mix tra stupore malinconia e dolce commozione. King è riuscito ancora una volta a toccare le corde dell’anima del suo “fedele lettore” (tra i quali sono contento di esserci anch’io). Questa ennesima monumentale opera (768 pp) dello scrittore americano è, come spesso successo in passato, qualcosa di unico, un’esperienza letteraria che cattura e trasporta il lettore in un altro universo, quello della fantasia, dove tutto è possibile, anche i viaggi nel tempo. Partiamo da qui. Molti leggendo la trama di questo libro penseranno che King abbia deciso di scrivere una storia di fantascienza, cosa che gli è capitato di fare poche volte e con risultati non proprio esaltanti (L’acchiappasogni). Io posso assicurarvi che 22/11/’63 è invece un libro che narra di una grande storia d’amore. La storia di un uomo e di una donna che hanno assaporato. anche solo per poco, il vero amore e che lo hanno vissuto in un modo, certo alternativo, ma vero donandosi l’uno all’altra fino al dolce e commovente finale. Qualcuno mi potrebbe chiedere: e la copertina del libro che c’entra? Si tratta di una delle foto più famose della storia dell’America, l’omicido di JFK. Certo c’è anche quello e rappresenta l’ossatura principale su cui si dirama la trama, è l’obiettivo primario per il protagonista, sventare quel celebre omicidio. Ma, tra l’inizio dei viaggi nel passato e il momento in cui Jake deve cambiare il corso della storia, c’è la vita (cinque anni) insieme alle persone semplici di una cittadina americana degli anni 50/60; soprattutto c’è lei: Sadie, la meravigliosa figura femminile che King plasma con la sua consueta maestria. Jake assapora tutte le emozioni che gli anni cinquanta e sessanta gli donano. Un periodo particolare, caratterizzato in America dalla guerra fredda, dal razzismo, ma anche da una vita più genuina e scanzonata. Il libro è, come spesso capita leggendo King, un tomo nel quale lo scrittore inserisce molte cose, in particolare storie parallele all’interno della storia principale. Così, Jake, prima di dedicarsi anima e corpo alla sua vera missione deve “salvare” altre persone a cui è affezionato, come Harry, il bidello della scuola dove insegna nel presente. Forse alcune di queste vicende potevano essere evitate ma King, si sa, è un narratore instancabile e così nascono personaggi diversi e situazioni variegate che il nostro non riesce proprio a troncare. Pensare che nel corso del suo peregrinare indietro nel tempo, Jake (che cambia il nome in George Amberson), passa per Derry (la cittadina in cui è ambientato IT) e incontra due dei bambini protagonisti del suo romanzo più famoso. Quando King comincia a parlarci di Kennedy, ma soprattutto di Lee Oswald, lo fa attenendosi abbastanza scrupolosamente ai fatti reali. In quella parte del libro, dove Jake si prepara a spiare il futuro cecchino, il ritmo è abbastanza lento, ma nel finale, quando i giochi ormai sono fatti, il ritmo aumenta in maniera incandescente e King ci dona alcune delle più belle pagine mai scritte. Ci viene inoltre spiegato come viaggiare nel tempo produca delle conseguenze il più delle volte disastrose e condividiamo l’amara decisione che Jake, a suo modo, deve prendere per il bene di tutti. Non vi devo sottolineare che il libro è scritto benissimo, del resto stiamo parlando di un vero romanziere (termine che ormai è giusto attribuire a King che ha da un pò di tempo ha dismesso i panni esclusivi di maestro dell’horror) capace di creare personaggi che sembrano persone realmente esistenti, pronti a uscire dalla pagina scritta.
Vorrei fare solo un piccolo appunto; probabilmente l’unica piccola pecca del libro e che riguarda l’argomento di base del romanzo: i viaggi del tempo. Mi preme sottolineare che questi temi sono già stati affrontati in molti altri libri e film. In 22/11/’63 per esempio è evidente il collegamento di idee e affinità con la trilogia di Ritorno al futuro di R. Zemechis, film realizzato molto prima di questo libro (anche se King, nella postfazione dichiara che l’idea di 22/1/63 gli era venuta già nel ’71) e che contiene diversi elementi accomunabili all’opera del Re. Questa mancanza di originalità non intacca, ovviamente, la bellezza della storia narrata dallo scrittore americano che, come detto, ci narra di una delle più belle storie d’amore ai confini del tempo mai narrate. Ovviamente questo è un libro consigliatissimo scritto da uno Stephen King veramente in gran forma che non può mancare nella vostra libreria.
©Sergio Di Girolamo